La Lega Nord riposiziona la Targa del "Saltagat"

Dopo un necessario restauro la lapide commemorativa è stata collocata nella sua originale destinazione.

Palazzolo, mercoledì 4 febbraio 2015
Oggi alle 10.30 alla presenza dell'Assessore all'Ambiente e Decoro Urbano Nadia Rudellin e del Parroco di Palazzolo Don Luciano Galbusera, si è tenuta la cerimonia di ricollocazione della lapide commemorativa del crollo del ponte sul Seveso. Grazie al coordinamento di Ambrogio Ornaghi della Lega Nord che, in risposta ad alcune sollecitazioni di cittadini Palazzolesi, si è adoperato a coinvolgere la ditta Fornoni & Negroni per i lavori di muratura e la ditta Acquaviva Marmi per il restauro della lapide, ottenuti i permessi necessari si è potuto posizionare nella destinazione originale la lapide, ovvero laddove è crollato il ponte (Saltagat) sul Seveso che causò la morte di 16 persone di cui 12 bambini. La stessa zona dove il Seveso è esondato ultimamente due volte allagando la via Bixio. Il Capo Gruppo della Lega Riboldi ha commentato: "Come Lega Nord siamo soddisfatti di aver ancora una volta contribuito per il sostegno e la tutela del territorio e ringraziamo le Ditte Fornoni&Negroni e Acquaviva per la fattiva gratuita collaborazione che ha reso possibile questo evento."

La Storia
Il Ponte del Saltagat è collocato sulla direttrice della strada consortile che, staccandosi dalla via San Martino all'altezza della Cascina Campaccio, un tempo collegava al paese la Cascina Boncompagno, ubicata a nord del Canale Villoresi al di là della ferrovia. Il termine Saltagat, indica solo una piccola cascata ancor oggi esistente che funge da scaricatore delle acque del Canale Villoresi nel torrente Seveso.
È qui infatti che il Canale Villoresi, con un notevole manufatto idraulico, attraversa la sede ferroviaria, scavalca il letto del torrente Seveso grazie a un ponte a 3 arcate costruito nel 1891 dalla Società Italiana per Condotte d'acqua in occasione dello scavo del IV tronco del canale.

Con la riqualificazione dell'alzaia del Canale Villoresi le cose sono cambiate: il ponte infatti è stato utilizzato per permettere alla nuova pista ciclabile del Villoresi di attraversare il Seveso congiungendosi poi con la nuova rampa che scavalca la sede ferroviaria.
Pochi però di coloro che attraversano il ponte del Saltagat sanno che quel parapetto di cemento armato, consunto dal tempo, è il segno tangibile di una memoria dolorosa che ha segnato tragicamente la Comunità Palazzolese.

È questo infatti il punto in cui quel ponte, il 30 maggio 1917, sotto l'impeto del Seveso in piena si sgretolò causando la morte di 16 persone. Una tragica fatalità. Erano diversi giorni che pioveva e la costrizione a rimanere chiusi in casa cominciava a farsi pesante, soprattutto per i bambini. Finalmente alle 17.00 del 30 maggio il cielo sembrò offrire un attimo di tregua.
In chiesa si era da poco conclusa una funzione religiosa e così, approfittando della clemenza del tempo, molti palazzolesi, e in particolare molti bambini, si recarono al ponte del Saltagat a vedere l'inusuale spettacolo della corrente che invorticandosi inghiottiva rami e ogni genere di oggetto portato dalle acque.

Se solo la furia devastante delle acque avesse impiegato qualche ora in più nella sua azione di distruzione, o se solo il maltempo fosse perdurato per qualche altra ora, quasi sicuramente il ponte non sarebbe stato affollato e quasi certamente non si sarebbe avuta nemmeno una vittima.
Purtroppo la storia ci tramanda una tragica fatalità: 16 persone, tra cui 12 bambini in tenera età, persero la vita. Non tutte le persone che caddero in acqua perirono: fortunatamente alcune di esse si salvarono. La tragedia di Palazzolo avrebbe potuto assumere proporzioni ben più gravi se il Canale Villoresi al momento del crollo del ponte sul Seveso non fosse stato vuoto: l'acqua del canale si sarebbe riversata nel Seveso, non più in grado di ricevere acqua e in quel caso il centro abitato di Palazzolo sarebbe stato sicuramente completamente allagato. Fortunatamente un guasto del Canale nel territorio di Senago aveva costretto a chiudere le prese d'acqua sul Ticino determinando il conseguente svuotamento del Villoresi.

Un'immagine della tragedia

Il lavoro di riposizionamento

La targa riposizionata