Quale futuro per il Commercio di vicinato?

Comunicato stampa a conclusione dell'incontro con i Commercianti del 24/06/2016

Il Commercio di vicinato è la linfa vitale di ogni Territorio, di ogni Città.
Nel tempo questa realtà è stata minata.
I negozi danno risposte ai bisogni sociali, fanno da centro di aggregazione e da presidio.
Se una Città perde il commercio di vicinato, perde una parte della sua anima.

L'incontro dibattito ha evidenziato la situazione del nostro commercio di vicinato dividendo in due parti l'analisi della situazione. I problemi e le cause quindi, a seguire, le possibili soluzioni o indicazioni.

Problemi e cause

Problematiche generali
È un dato di fatto che, se chiude un negozio, rischiano di chiudere anche quelli vicini o confinanti, con un triste effetto domino.
Nella crisi dei negozi cittadini si evidenziano diversi fattori.
- La mancanza di ricambio generazionale: i vecchi lasciano e i figli difficilmente subentrano.
- Gli elevati costi fissi di gestione: in particolare se non si è proprietari dell'immobile gli affitti sono onerosi ai quali si aggiungono tasse ed oneri.
- La concorrenza dei Centri Commerciali che con maggiori attrattive sottraggono clientela. Il Centro Commerciale punta a sostituire il centro Città. Il Negoziante paga a breve, i Centri pagano a loro comodo. Inoltre i Centri Commerciali promuovono numerosi eventi per attrarre pubblico, favoriti anche dalla viabilità e da comodi parcheggi.
- Una difficile viabilità cittadina e la scarsità di parcheggi mettono, invece, in difficoltà la clientela del negozio di vicinato, peggio se assommato alla mentalità di voler parcheggiare proprio davanti al negozio.
- La mancanza di regole o contromisure per garantire mercato per tutti. Gli orari di apertura - ad esempio - sono un progressivo attacco alla cultura, alle tradizioni, alle abitudini di una Città. I Centri Commerciali possono permettersi aperture di 24 ore, alla domenica e nelle feste, con una gestione del personale molto pesante; minando progressivamente il piacere dell'incontro cittadino.

Aspetti sociali ed economici
La situazione attuale è conseguente delle pesanti ripercussioni causate dalla Direttiva Bolkestein recepita in Italia in maniera stringente dal Governo Monti. Tale Direttiva ha favorito nei fatti la Grande Distribuzione e lo strapotere delle Multinazionali a discapito della Piccola Impresa.
Inoltre stiamo assistendo ad una sistematica azione speculativa e finanziaria per spostare ricchezza dal ceto medio alle multinazionali.
Oggi 10,5 milioni di persone vivono grazie a 4 milioni di micro Imprese, molte delle quali sono costituite da Artigiani e Commercianti (senza alcuna salvaguardia o scarse azioni politiche di sostegno).
Sono modificate le esigenze e sono cambiate le generazioni. L'impoverimento dei consumatori italiani fa sì che anche loro inizino a rivolgersi alla grande distribuzione. La domanda di oggi è molto diversa da quella del passato ed è condizionata soprattutto dai prezzi e dalla scarsità di tempo. Negli acquisti si cerca il prezzo più basso trascurando altri parametri più importanti: qualità, sicurezza, igienicità, provenienza (olio tunisino, pomodori pelati cinesi, prosciutto rumeno...). Dalla Cina ogni anno entrano 180 miliardi di merci contraffatte che non pagano IVA.

Soluzioni

Sono state evidenziate e suggerite diverse azioni e interventi sia da parte della Pubblica Amministrazione sia da parte dei Commercianti.
Chi fa Impresa deve avere chiaro cosa gli serve e fare richieste precise alla Politica. Perciò è importante che vi sia un Organismo (Associazione di categoria assieme alla Pubblica Amministrazione) che indirizzi e sostenga l'Imprenditore nella valutazione e nelle decisioni.
Un'iniziativa molto condivisa è quella di promuovere una campagna per educare il cittadino a comprare Made in Italy, controllare la filiera, fare scelte consapevoli. Comperare dal tuo negozio di vicinato per comperare qualità. Spendi qualcosa in più ma ottieni molto di più in qualità-vicinanza-vivibilità-sicurezza, sostenendo altresì le aziende italiane e facendo vivere la tua Città. Favorire coordinamento e sviluppo del Commercio di vicinato (es. non favorendo i competitori scorretti). Valorizzare i prodotti del Territorio (ve ne sono parecchi) a chilometro 0.

Programmazione urbanistica, con la proposta di sperimentazione di nuovi orari, ad esempio la chiusura pomeridiana e riapertura dalle 17/18 alle 21/22, favorendo la possibilità ai lavoratori pendolari di avere il negozio di vicinato aperto in alternativa alle proposte dei centri Commerciali.
Sperimentare zone ZTL anche di sera a rotazione nei quartieri, rafforzando un appropriato arredo urbano che attiri i cittadini ed una serie di iniziative per portare la gente in strada nel "centro" e far vivere la nostra Città.
Una ulteriore attenzione a sostegno per ridurre costi gestionali e di affitto è la proposta della riduzione dell'IMU. A riguardo va evidenziato che a Paderno si applicano le aliquote IMU più basse del Nord Milano.
Aggiornare il P.U.T. (Piano Urbano del Traffico), il P.U.C. (Piano Urbano del Commercio) e il Piano del recupero e valorizzazione dei Centri Storici. Il PGT 2013 di Paderno Dugnano incentiva il recupero dei centri storici, al fine di renderli appetibili. L'urbanistica ha una visione di medio periodo, gli effetti si vedono dopo anni.

Regione Lombardia è stata la prima Regione a introdurre il concetto di suolo agricolo come bene comune con il divieto di costruire Centri Commerciali su terreni agricoli. L'Amministrazione di Paderno Dugnano condivide questa visione e nel PGT ha previsto di non consumare suolo libero.
Per far ciò occorrono stanziamenti perciò è necessario incentivare con disposizioni legislative l'utilizzo sul Territorio del residuo fiscale regionale. Il residuo fiscale della Regione Lombardia si aggira sui 54 miliardi di euro: si tratta di 5.400 euro all'anno per ciascun Lombardo che vengono dati a Roma e non possono essere utilizzati per il sostegno al Territorio.
Una forma ulteriore di sostegno è la Flat Tax (aliquota unica). Nella Comunità Europea abbiamo 8 Stati (in particolare quelli Baltici e dell'Est) che hanno adottato la Flat Tax e che fanno concorrenza alle Imprese italiane con oneri fiscali costi del Personale estremamente inferiori, mettendo le nostre Imprese fuori mercato.

A questa serata hanno partecipato come relatori:
- Armando SIRI (Resp. economico Noi con Salvini)
- Jari COLLA (Consigliere Regionale Lega Nord in Regione Lombardia)
- Riccardo PASE (Segretario Provinciale Lega Nord Martesana)
- Gianluca BOGANI (Assessore e Vice Sindaco di Paderno Dugnano - Lega Nord)

Se chiudono i negozi, i Quartieri sono destinati al degrado!